Probabilmente non lo sai ancora, ma è possibile che la resistenza al cambiamento è proprio quella cosa che ti sta impedendo di raggiungere tutti i tuoi sogni e gli obiettivi.
Sono sicuro che anche tu hai dei sogni.
Sono anche sicuro che ti è già capitato di trasformare questi sogni in obiettivi.
Alcuni di questi obiettivi li hai raggiunti altri invece è successo qualche cosa nel processo del loro raggiungimento che ti ha fatto abbandonare.
Questo abbandono può essere conscio, per esempio quando ti dici che questo obiettivo non fa più parte della tua vita.
Oppure invece l’abbandono può essere inconscio.
Quando l’abbandono è inconscio può succedere che magari ti saboti da solo, altre volte invece sembra che arrivato ad un certo punto del tuo obiettivo succede qualche cosa dentro di te che ti fa abbandonare.
Queste situazioni sono spesso definite come la resistenza al cambiamento.
A proposito, se stai anche tu cercando un cambiamento nella tua vita puoi iniziare dal mio report PNL gratis Vivi la tua vita in modo straordinario con la PNL.
Andiamo ora a scoprire di che cosa si tratta questa resistenza al cambiamento..
Nella mia esperienza come formatore PNL, coach e ipnoterapista ho identificato numerosi elementi che scatenano questa resistenza al cambiamento.
Le cause di resistenza al cambiamento che ho incontrato fino ad ora sono:
- le emozioni negative;
- le convinzioni limitanti;
- i conflitti tra parti;
- il guadagno secondario;
- la definizione degli obiettivi non appropriata;
- i conflitti tra obiettivi e valori inconsci.
Analizziamo assieme queste cause per capire meglio di che cosa sto parlando.
Causa di resistenza al cambiamento n.1: le emozioni negative
Sono sicuro che sai bene che cosa sono le emozioni negative.
Le emozioni negative sono degli stati (ossia come ti senti) che non supportano il raggiungimento dei tuoi obiettivi o del tuo cambiamento.
Per esempio vorresti magari cambiare lavoro, allo stesso tempo non lo fai perché temi che il nuovo lavoro sia più difficile.
Oppure vorresti terminare una relazione che è diventata piatta, ma desisti perché hai paura di rimanere solo.
Forse ti piacerebbe metterti in proprio, ma l’ansia di dovere chiudere una vendita ti fa tremare le gambe al solo pensiero.
Paura, ansia, timore, insicurezze, demotivazione, sono tutti degli esempi di emozioni negative che incidono sulla tua resistenza al cambiamento.
Se queste emozioni negative non sono affrontate e superate il rischio di rimanere nello status quo è molto elevato.
Per eliminare queste emozioni negative la PNL ti propone molte tecniche, fra le quali abbiamo:
- le tecniche dell’ancoraggio:
- ancora semplice;
- collasso d’ancore;
- ancora concatenata;
- cerchio dell’eccellenza.
- le tecniche delle submodalità:
- submodalità semplici;
- map across;
- Swish;
- Altre tecniche:
- six step reframe;
- reframe;
- la TimeLine;
- eccetera.
Causa di resistenza al cambiamento n.2: le convinzioni limitanti
Le convinzioni sono delle generalizzazioni relative a te stesso, agli altri e al mondo in genere.
Come spiego ai partecipanti ai miei corsi PNL Practitioner, quando hai una convinzione riguardante qualcosa, ti comporterai in maniera congruente alla tua convinzione.
Se credi quindi che studiare almeno 2 ore al giorno ti porterà ad ottenere risultati migliori, di conseguenza tenderai a studiare almeno 2 ore al giorno se vuoi ottenere risultati migliori.
Se invece credi che non ce la farai a raggiungere un determinato obiettivo, non ti applicherai a dovere per raggiungerlo.
Questo poiché già in partenza ti darai per vinto.
Le convinzioni limitanti
Le convinzioni limitanti, sono quel tipo di convinzioni che ti ostacola dal raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato.
Queste convinzioni non sono quindi nient’altro ciò che tu ritieni essere assolutamente vero relativamente a te stesso, agli altri e al funzionamento del mondo che limita il raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Vediamo alcuni esempi di convinzioni limitanti:
- non sarò mai in grado di parlare di fronte a cento persone;
- sono un incapace;
- tutti sono migliori di me;
- una persona cresciuta in un ambiente di agricoltori non può lavorare nel settore finanziario.
Le convinzioni, incluse quelle limitanti, ti sono trasmesse dall’ambiente in cui vivi e dalle tue esperienze, per esempio da:
- i genitori;
- gli amici e le persone che frequenti;
- la società;
- la religione;
- la cultura;
- un compito che non sei riuscito a svolgere;
- eccetera.
Come le convinzioni limitanti causano la resistenza al cambiamento
Ma come fanno le convinzioni limitanti ad influenzare la resistenza al cambiamento?
Lascia che ti spieghi.
Poco fa ti ho spiegato che quando hai una convinzione riguardante qualcosa, ti comporterai in maniera congruente alla tua convinzione.
Analizziamo questa relazione velocemente.
Quello che credi determina come ti senti.
Supponiamo che per raggiungere uno dei tuoi obiettivi di cambiamento devi svolgere un compito particolare.
Per esempio parlare di fronte a 20 persone.
Supponiamo anche che hai la convinzione che tu non sei portato per parlare in pubblico.
Il solo immaginarti di fronte al pubblico potrebbe già generare in te alcune emozioni negative, figuriamoci che cosa succede nel momento in cui tu sali sul palco.
Come ti senti determina come ti comporti.
Ora sei su questo palco con questa convinzione limitante che scatena tutte quelle emozioni negative, come ti comporterai?
Probabilmente le tue mani suderanno, la tua respirazione sarà veloce, così come il tuo battito del cuore.
Magari la tua voce farà fatica ad essere espressa e nella tua testa avrai mille pensieri negativi.
Come ti comporta determina quello che ottieni.
A questo punto molto probabilmente la tua performance non sarà delle migliori, questo rafforzerà ulteriormente la tua convinzione e abbandonerai il tuo progetto.
Per eliminare le convinzioni limitanti la PNL ti propone numerose tecniche, fra le quali abbiamo:
- map across di convinzioni;
- il ciclo di cambiamento delle convinzioni limitanti;
- il re-imprinting;
- il processo di rivalutazione delle convinzioni;
- la procedura d’installazione delle convinzioni;
- eccetera.
Causa di resistenza al cambiamento n.3: i conflitti tra parti
In programmazione neuro linguistica utilizziamo la metafora della parti per parlare dei conflitti interni.
Facciamo quindi l’assunzione che la mente è composta da più parti.
Ognuna di queste parti ha la propria mappa del mondo, ossia la propria identità, i propri valori, le proprie convinzioni, i propri comportamenti e le proprie emozioni.
Siccome ogni parte ha la propria mappa del mondo può succedere che una parte sia in disaccordo con un’altra.
Questa situazione genera così dei conflitti interni.
Queste parti si formano perché in un specifico momento della tua vita hai avuto bisogno di comportarti in una determinata maniera per far fronte agli eventi della vita.
Superato l’evento, questa parte continua a vivere dentro di te, senza che si aggiorni al nuovo contesto.
Questa parte che quindi non è più necessaria, continua a dire la sua opinione creando il conflitto con il sistema o con altre parti.
I conflitti interni sono quindi proprio quelle situazioni in cui una parte è in disaccordo con un’altra.
Una parte vuole A, mentre l’altra vuole B.
Per esempio una parte vuole continuare con il lavoro attuale, l’altra vuole mettersi in proprio.
Oppure una vuole A, l’altra non vuole A.
Quindi per esempio una parte vuole smettere di fumare, l’altra parte non vuole smettere di fumare.
Nella mia esperienza come coach e ipnoterapista ho notato che tutti i clienti possiedono almeno due parti.
La prima è la parte che genera il problema.
La seconda invece è quella che non vuole più il problema e che porta il cliente nel mio ufficio per ottenere il cambiamento.
Per integrare queste parti nuovamente nel sistema e fare in modo che invece di ostacolarsi collaborino assieme, la PNL ci offre alcune tecniche, fra le quali abbiamo:
- l’integrazione delle parti;
- l’integrazione linguistica delle parti;
- la negoziazione tra parti;
- eccetera.
Causa di resistenza al cambiamento n.4: il guadagno secondario
Le prime tre cause di resistenza al cambiamento sono abbastanza semplici da comprendere.
Immagino infatti che ti abbia già sperimentato una delle tre casistiche che ti ho presentato, ossia emozioni negative, convinzioni limitanti e conflitti tra parti.
La causa numero 4 di resistenza al cambiamento è forse quella meno immediata da comprendere.
Per farlo ti proporrò quindi due esempi.
Il guadagno secondario è il vantaggio che una persona ottiene dal sua problema, è quello che ci guadagno da stare male, dalla situazione attuale.
Sebbene possa sembrare impossibile che un cliente ci guadagni dal problema, ti assicuro che non è così.
Molti dei miei clienti infatti si trovano di fronte alla resistenza al cambiamento proprio a causa del guadagno secondario.
Il problema è che nella maggior parte dei casi questo guadagno secondario non è noto a livello conscio.
Vediamo il primo esempio assieme: il dolore.
Il dolore è una brutta cosa e ci sono numerose tecniche per eliminarlo o ridurlo, fra queste abbiamo l’ipnosi, il tapping, la PNL, eccetera.
Alcuni clienti però non riescono a liberarsi dal dolore perché proprio grazie a questo dolore ottengono un beneficio, un vantaggio secondario.
Per esempio siccome una persona ha questo dolore ottiene più attenzione dai suoi famigliari.
Oppure a causa del dolore qualcuno si offre di fare la spesa e la persona non deve occuparsi di prendere la macchina, andare al supermercato, portare tutte le borse della spesa eccetera eccetera.
Un altro esempio potrebbe essere quello di una persona che non riesce a raggiungere il peso forma.
In tutti i modi che ci prova a perdere i chili di troppo non ci riesce.
Il guadagno secondario in questo caso potrebbe per esempio essere che l’avere un fisico non in forma, rende la persona meno interessante dal punto di vista di una relazione.
I chili di troppo sono quindi una strategia, conscia o inconscia, che proteggono la persona dal non imbattersi in una relazione amorosa.
A mia conoscenza non c’è una tecnica specifica per identificare ed eliminare il guadagno secondario.
Generalmente il mio modo di procedere in questi casi è:
- porre attenzione a tutto quello che il cliente mi dice per capire se il guadagno secondario è presente.
- Domande di coaching dirette alla mente conscia del cliente, per esempio: “Che cosa ti sta impedendo di cambiare?”
La risposta a queste domande è spesso “non lo so“.
A questo punto proseguo con domande più indirette. - Domande di coaching indirette (continua da sopra): “Lo so che non lo sai, ma se tu lo sapessi che cosa è che ti sta impedendo di cambiare?”
Per rispondere a questa domanda la persona deve chiedere all’inconscio in quanto mi ha già detto che non lo sa consciamente. - Se con queste domande non ottengono le risposte che cerco utilizzo la tecnica del cross-road.
Questa tecnica mette il cliente di fronte al momento in cui si auto sabota e guido il cliente a capire che cosa ottiene nel momento in cui questo succede.
Causa di resistenza al cambiamento n.5: la definizione degli obiettivi non appropriata
A mio modo di vedere questo dovrebbe essere l’ultimo punto da trattare.
Allo stesso tempo lo tratto come causa numero 5 per ragioni pratiche, in quanto la causa numero 6 coinvolge anche gli obiettivi.
La definizione degli obiettivi è sia un’arte che una scienza.
Definire gli obiettivi senza prendere in considerazione il concetto della PNL di obiettivi ben formati può comportare che stai pianificando il tuo fallimento.
Definire gli obiettivi ben formati ti aiuta a:
- aumentare la motivazione;
- collaborare con l’inconscio;
- evitare l’auto sabotaggio.
Vediamo questi elementi in dettaglio.
Aumentare la motivazione
Senza la motivazione non raggiungerai nessun obiettivo, a meno che il tuo obiettivo non sia di stare seduto sul divano a fare niente.
Anzi, mi sento di dire che non raggiungeresti neanche questo obiettivo poiché prima o poi la noia si farebbe sentire e tu lasceresti il divano o inizieresti a guardare la TV.
Se quindi non sei motivato a compiere le azioni necessarie per raggiungere il tuo obiettivo, abbandonerai alla prima sfida che troverai di fronte a te.
Ad oggi, non ho trovato un metodo più motivante che definire gli obiettivi con il metodo degli obiettivi ben formati.
Collaborare con l’inconscio
L’inconscio è quella parte di te che gestisce tutti i tuoi programmi inconsci.
Fra questi programmi troviamo le tue emozioni, sia quelle positive che quelle negative, la tua attenzione o focus, le tue abitudini, i tuoi comportamenti, eccetera.
Senza il supporto dell’inconscio è molto difficile se non impossibile raggiungere un obiettivo.
Sebbene la definizione degli obiettivi ben formati instaura una collaborazione con l’inconscio, questa collaborazione è solo parziale.
Infatti questo modo di formulare gli obiettivi non tiene in considerazione l’inconscio, ma non in maniera completa.
Fra le altre cose il metodo non considera il guadagno secondario che abbiamo già visto e i valori, che vedremo fra poco.
Evitare l’auto sabotaggio
Definire gli obiettivi in maniera ben formata ti aiuta a ridurre l’auto sabotaggio.
Allo stesso tempo, così come per la collaborazione dell’inconscio, il rischio di auto sabotaggi non è azzerato.
Infatti, se ci sono delle parti in gioco, un guadagno secondario oppure dei valori inconscio in contrasto con l’obiettivo, l’auto sabotaggio è quasi garantito.
Come avrai capito, per definire gli obiettivi in modo da evitare, o meglio da ridurre al massimo la resistenza al cambiamento, la PNL utilizza il metodo degli obiettivi ben formati.
Causa di resistenza al cambiamento n.6: i valori inconsci
L’ultimo elemento chiave della resistenza al cambiamento sono i tuoi valori, in particolare i valori inconsci.
I valori sono quello che è importate per te.
Questi valori possono essere consci, ossia a te noti, oppure inconsci e quindi non ne sei cosciente della loro importanza.
I valori sono per esempio l’amore, la famiglia, la salute, la realizzazione, eccetera.
In PNL e in ipnosi diciamo che la mente conscia è il goal setter, ossia quella parte della tua mente che definisce gli obiettivi.
L’inconscio invece è il goal getter, ossia quella parte della tua mente responsabile di raggiungere gli obiettivi.
Sebbene nella tecnica degli obiettivi ben formati ci assicuriamo di collaborare con l’inconscio, può succedere che alcuni tuoi valori inconsci non sono allineati con i tuoi obiettivi consci.
A ragione di questo conflitto, l’inconscio essendo il goal getter, non metterà in atto le strategie necessarie per raggiungerli.
Per evitare questa situazione ci sono due soluzioni.
La prima è quella di modificare l’obiettivo in modo che sia in linea con i valori inconsci.
Chiaramente è necessaria innanzitutto l’identificazione dei valori.
La seconda è quella di modificare i valori in modo che questi non siano più un ostacolo al raggiungimento del cambiamento o dell’obiettivo.
Questa seconda strategia è tuttavia l’ultima spiaggia delle ultime spiagge.
Modificare i valori ha spesso un impatto molto molto importante per la persona e io lo consiglio solo come ultima ratio.
Conclusione
Sono sicuro che hai potuto imparare molte cose per assicurarti di ridurre il più possibile la tua resistenza al cambiamento.
Se vuoi approfondire alcune delle tecniche menzionate, puoi iniziare dal mio report gratis Vivi la tua vita in modo straordinario con la PNL.
Inoltre puoi richiedere l’accesso al gruppo Facebook PNL Coaching Club.
Nel gruppo incontrerai altri appassionati di PNL come te e potrai raccontarci il tuo punto di vista sulla storia della PNL.
Ciao e fa’ la differenza che fa la differenza.
Simone