Hai mai avuto delle repulsioni per qualche cosa che ti impediscono di essere sempre motivato?
Potrebbe essere per l’attività fisica, le attività amministrative, lavare le stoviglie, attività insomma per le quali trovi difficile essere sempre motivato.
Com’è possibile che tu abbia già avuto delle repulsioni, è possibile anche che tu abbia già avuto delle compulsioni, magari per il cioccolato o per i dolci in generale, oppure per lo shopping o i video games.
Grazie alla programmazione neuro linguistica (PNL) è possibile trasferire una compulsione a un’attività per la quale hai una repulsione, o a un’attività che continui a procrastinare, in modo da essere sempre motivato a svolgerla.
Una delle tecniche che ti permette di ottenere questa trasformazione è la tecnica chocolate Godiva.
La tecnica è utilizzata appunto per creare delle compulsioni, ossia un forte desiderio di fare qualche cosa.
Grazie a questa tecnica è possibile essere sempre motivato a:
- andare in palestra;
- fare le attività amministrative;
- mangiare sano;
- andare a correre;
- eccetera.
Crea un’immagine di una tua compulsione esistente
La prima cosa da fare per eseguire questa tecnica della PNL è d’identificare un’attività per la quale hai una forte compulsione, un‘attività che ti senti quindi sempre motivato a fare.
Alcuni esempi che potrebbero esserti familiari includono:
- la compulsione per il cioccolato (da qui il nome della tecnica);
- la compulsione d’incontrare la tua fidanzata dopo lungo tempo che non la vedi;
- la compulsione di fumare una sigaretta (questa compulsione, e tutte quelle che non ritieni essere potenzianti, la puoi eliminare con la tecnica dello swish);
- la compulsione per il casinò.
Una volta identificata l’attività per la quale hai una compulsione, richiama nella tua mente un momento in cui tale compulsione era al suo massimo.
Ritorna a quel momento con la tua mente e vedi (V) attraverso i tuoi occhi (quindi in modalità associata) quello che hai visto, ascolta (A) quello che hai sentito in termini di suoni e di dialogo interno e percepisci (K) le sensazioni tattili ed emozionali che hai percepito in quell’occasione.
Una volta che queste sensazioni (K) tattili ed emozionali iniziano a diminuire, fai un break state eseguendo qualche saltello mentre scuoti le braccia e recitando il tuo numero di cellulare all’indietro.
A questo punto puoi modificare le submodalità visive (V) dell’immagine che hai visto durante la compulsione per rendere l’immagine ancora più attraente.
Supponiamo per esempio che la tua immagine sia composta dalla tua mano che sta per prendere una tavoletta di cioccolato, l’attività per la quale hai la compulsione.
Per rendere più attraente l’immagine potresti per esempio migliorare la nitidezza dei colori, aumentare le dimensioni della tavoletta di cioccolato oppure avvicinare l’immagine.
Crea un’immagine dell’attività che vuoi essere sempre motivato a fare
Ora che hai generato l’immagine di una tua compulsione, è il momento di lavorare sulla compulsione che vuoi creare.
Identifica l’attività per la quale vuoi creare una compulsione.
Una volta che hai identificato la tua attività, richiama alla tua mente un’immagine di te mentre svolgi l’attività per la quale desideri creare la compulsione.
Per lo scopo di questa parte della tecnica userò l’attività fare attività fisica in palestra, per cui un’immagine di te in mentre pedali sulla cyclette.
Vedi quest’immagine in maniera dissociata, guarda quindi te stesso che stai pedalando sulla bicicletta.
Non lasciare che le sensazioni (K) emozionali di questa situazione t’investano: immediatamente appena hai un’immagine chiara di te mentre ti eserciti, fai un break state eseguendo qualche saltello mentre scuoti le braccia e recitando il tuo cognome all’indietro.
Anche in questo caso puoi modificare le submodalità in modo da rendere quest’immagine più attraente, così facendo, il senso di repulsione potrebbe già diminuire.
Come in precedenza quindi migliora la nitidezza dei colori, aumenta le dimensioni delle immagini e avvicina l’immagine.
Ricordati di mantenere sempre la modalità dissociata dell’immagine.
Crea la compulsione per essere sempre motivato
A questo punto sei finalmente pronto a creare la compulsione.
Richiama alla tua mente l’immagine dell’attività per la quale vuoi creare una compulsione, nel nostro caso l’immagine di te che sei palestra ad esercitarti.
Immagina ora che dietro quest’immagine ci sia quella del cioccolato e il sentimento di compulsione.
Ora focalizzati sull’immagine di te che vai in palestra e immagina di fare un foro al centro di questa.
Da questo foro inizia a intravedere l’immagine del cioccolato; lascia uscire dal foro anche la sensazione di compulsione per il cioccolato.
Lascia che l’immagine del cioccolato fuoriesca completamente fino a ricoprire quella di te in palestra e lascia anche che fuoriesca la sensazione di compulsione.
Esegui quest’operazione a una velocità tale che ti permetta di percepire completamente la sensazione di compulsione.
Lasciati inondare dalla sensazione di compulsione e nel caso in cui la sensazione di compulsione non si manifesti in maniera energica, puoi amplificarla accelerandone il suo movimento.
Prima che la compulsione diminuisca, fai riconfluire l’immagine della tua compulsione all’interno del foro fino al momento in cui riappare completamente l’immagine di te che vai in palestra.
Esegui anche quest’operazione a una velocità che ti permetta di mantenere la sensazione di compulsione.
Ora fai un break state eseguendo qualche saltello mentre scuoti le braccia e recitando la parola neuro all’indietro.
Ripeti la tecnica per almeno 3-5 volte ricordandoti di eseguire un break state tra una volta e l’altra.
Complimenti, hai appena imparato come utilizzare la programmazione neuro linguistica e la tecnica chocolate Godiva per essere sempre motivato.
Ora non ti resta che mettere subito in pratica quanto imparato.
Fammi sapere come questa tecnica ti ha aiutato ad essere sempre motivato e quali sono le attività per le quali hai una forte repulsione commentando l’articolo oppure lasciando un post sulla pagina facebook di PNLpedia.
Fai la differenza che fa la differenza,
Simone