Probabilmente anche tu hai un dialogo interiore o dialogo interno.
Il dialogo interiore è quella vocina nella tua mente che ti parla in continuazione.
È possibile che alcune volte questo dialogo interiore ti supporti con frasi utili, positive e che supportano i tuoi obiettivi.
In questi casi hai trovato il tuo migliore amico, un supporter che non ti abbandonerà mai.
Altre volte invece, è altrettanto possibile che questo dialogo ostacoli il raggiungimento dei tuoi obiettivi.
In questo caso purtroppo, sembra che questa vocina sia il tuo peggior nemico.
Alcune frasi che questo dialogo interno potrebbe sussurrati nella tua mente potrebbero includere:
- Non sei all’altezza;
- Non sei in grado di farlo;
- Sei una nullità;
- Sei un fallito!
- Non vali niente!
- Lascia perdere, non fa per te;
- Sei un incompetente;
- Chi ti credi di essere per …;
- eccetera.
Queste frasi a volte, possono essere la differenza che fa la differenza tra raggiungere i tuoi sogni e vivere la tua vita attuale.
Questa vocina infatti mette in discussione tutte le tue capacità, le tue conoscenze, la sicurezza in te stesso e, in questo modo, distrugge i tuoi sogni.
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Come parla il tuo dialogo interiore?
Analizzare il tuo dialogo interno è un passo molto importante per cambiarlo qualora fosse necessario.
Certo è possibile cambiarlo e in questo articolo ti svelerò come fare.
Prendiamo in esame alcune caratteristiche che questo dialogo interiore può avere.
Cosa ti dice
Innanzitutto per sapere se devi cambiare o eliminare il tuo dialogo interiore devi capire cosa ti dice.
Se il tuo dialogo interiore infatti è il tuo miglior supporter, ti suggerisco di non cambiarlo e tanto meno di eliminarlo.
Invece se il tuo dialogo interno invece di essere il tuo miglior supporter è il tuo peggior sabotatore allora t’invito a considerare le strategie che ti presento in questo articolo.
Un aspetto interessante che puoi valutare nel contesto di cosa ti dice è come si riferisce a te.
Il tuo dialogo interno per riferirsi a te utilizza il pronome personale:
- io?;
- tu?;
- lui/lei? (Molto raro);
- noi?
Di chi è la voce del tuo dialogo interiore
Analizzare di chi è la voce del tuo dialogo interiore è un aspetto significativo.
Molto spesso la voce del tuo dialogo interno è la tua, oppure una voce molto simile alla tua.
Altre volte invece è possibile che questa voce sia di qualcun altro.
Questa voce infatti può essere quella di una persona significativa nella tua vita e, in particolare, di una persona significativa durante il periodo del imprint.
Il periodo dell’imprint è il periodo che va dai zero ai sette anni.
Questo è il periodo della tua vita in cui sei più facilmente influenzabile in quanto il tuo fattore critico è pressoché inesistente.
Questa voce per esempio potrebbe essere quella di:
- tua mamma;
- tuo papà;
- tuo fratello o tua sorella maggiore;
- uno dei tuoi nonni o dei tuoi zii;
- il tuo maestro d’asilo o delle elementari;
- eccetera.
Se non è la tua, scoprire di chi è questa voce è un passo molto importante nel cambiamento in generale.
Ci sono tecniche di programmazione neuro linguistica (PNL) che hanno proprio lo scopo di lavorare su questo aspetto.
Come te lo dice
Come ti dice quello che ti dice il tuo dialogo interiore?
Eccoci al punto cruciale.
Le qualità del tuo dialogo interiore sono chiamate submodalità.
Le submodalità assegnano il significato alla tua realtà e cambiando le submodalità puoi cambiare il significato della tua realtà.
Scopriamo innanzitutto cosa intendo per qualità del dialogo interiore o submodalità.
Le submodalità del dialogo interno sono:
- volume della voce: basso, medio, alto;
- tono della voce: basso, medio, alto;
- velocità del discorso: lenta, media, veloce;
- posizione della voce: interna o esterna. Se interna nella mente, nel petto, altrove. Se esterna a destra, a sinistra, eccetera;
- distanza: vicina, media distanza, lontana;
- direzione della voce: da sinistra verso destra, da destra verso sinistra, da di fronte verso il centro, eccetera;
- numero di voci: una, due, tre, eccetera.
Scoprire le qualità del tuo dialogo interno è uno dei passi fondamentali che ti permette di utilizzare semplici tecniche della PNL per modificarlo in modo che ti supporti.
Le conseguenze del tuo dialogo interiore
Quello che ti dice il tuo dialogo interno è spesso direttamente collegato con i risultati che ottieni nella tua vita.
Il tuo dialogo interno infatti, nel caso in cui non ti supporta, è responsabile di creare un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire.
Questo circolo vizioso potrebbe avere un impatto molto negativo sulla qualità della tua vita.
Ecco un’immagine che rappresenta questo circolo vizioso:
Ciò che pensi
Ciò che pensi è rappresentato semplicemente dal tuo dialogo interiore.
Rappresenta quindi le frasi che ti ripeti nella tua testa in continuazione.
Ora supponiamo che una delle frasi che ti ripeti in continuazione nella tua testa è “Sono inadeguato!”
È possibile che, quando stai contemplando una scelta, per esempio quella di candidarti per un posto di lavoro, il tuo dialogo interiore voglia dire la sua opinione.
Nel caso in cui il dialogo interiore pensa che non sei adeguato, non si farà scrupoli e ti dirà “Non sei adeguato!”.
Ciò che credi
Con il passare del tempo, se non sai come eliminare il dialogo interiore, questi pensieri influenzeranno ciò che credi.
Ciò che credi sono le tue convinzioni, e se queste ti ostacolano al raggiungimento degli obiettivi sono chiamate convinzioni limitanti.
Il ciò che credi attiva un meccanismo particolare della tua mente chiamato sistema reticolare attivante.
Questo meccanismo è lo stesso sistema che, quando comperi la tua nuova macchina, ti fa notare tutte le macchine simili alla tua che non avevi notato fino a quel momento.
In questo caso però, il meccanismo ti farà notare tutte le situazioni in cui quello che credi si manifesta nella tua vita, rafforzando ulteriormente questa tua convinzione.
A ogni piccolo errore che commetti, il tuo dialogo interno non perderà l’occasione di dimostrare che ha ragione e ti dirà: “Vedi, te lo avevo detto che non sei adeguato!”
Come ti senti
Quello che credi, influenza come ti senti.
Avere la convinzione di non essere adeguato, ha un impatto importante sulle tue emozioni.
Immagina di andare ad un colloquio di lavoro credendo di essere il migliore candidato per quella posizione, di avere tutte le capacità e di essere l’uomo giusto al posto giusto.
Come ti sentiresti durante il colloquio?
Immagina ora di pensare di non essere all’altezza.
Come ti sentiresti in questo caso?
Come ti comporti
Ora le tue emozioni influenzano come ti comporti.
Prendiamo come esempio i due casi che ti ho appena citato.
Se credi di essere il migliore avrai dei comportamenti totalmente diversi dal credere che sei inadeguato.
Per esempio la tua respirazione sarà diversa, nel primo caso lenta e rilassata, nel secondo invece veloce e superficiale.
La tua voce sarà magari normale nel caso in cui credi di essere il migliore o tremolante nell’altro.
Così come le tue mani potrebbero essere rilassate in un caso e tremare nell’altro.
La tua fisiologia sarà aperta, tipica di una persona che crede in se stessa nel caso in cui tu hai la convinzione utile, mentre sarà chiusa nel caso della convinzione limitante.
Risultati che ottieni
Il comportamento, quello che fai, influenza chiaramente la tua performance, ossia i risultati che ottieni.
Nel caso in cui vai a questo colloquio con la convinzione di non essere all’altezza, e quindi con una postura ricurva e chiusa, voce e mani tremolanti, respirazione affannata quale performance pensi di erogare?
Proprio così! Probabilmente non una performance straordinaria e c’è probabilità che non sarai assunto.
Ora che cosa succede se non sei assunto?
Semplice il ciclo ricomincia da capo e si rafforza.
Per ovviare a questa situazione la PNL ha numerose tecniche per:
- eliminare le convinzioni limitanti e crearne di utili, ciò che credi;
- eliminare le emozioni negative e crearne di positive, come ti senti;
- modificare i comportamenti limitanti, come ti comporti.
In questo modo è possibile cambiare i risultati che ottieni e vivere la vita dei tuoi sogni.
Se questo è qualche cosa che ti può sembrare interessante questo è il corso che fa per te:
Ora che hai capito come il tuo dialogo interiore può impattare sulla tua vita, scopriamo le strategie per affrontarlo.
Strategia 1 – Identifica l’intenzione positiva del dialogo interno
Uno dei presupposti della programmazione neuro linguistica sostiene che ogni comportamento ha un’intenzione positiva.
Il dialogo interno, questa vocina nella tua testa, è una parte di te.
Questa parte ha i propri valori, le proprie convinzioni e i propri comportamenti.
Essa si è creata, probabilmente nel periodo dell’imprint, per proteggerti o aiutarti.
Quello che succede è che spesso queste parti continuano a svolgere il loro lavoro anche quando non è più necessario.
La soluzione in questo caso è quella di avere una conversazione con il tuo dialogo interno e scoprire l’intenzione positiva del suo comportamento, ossia quello che ti dice.
Per scoprire l’intenzione positiva ti basta porre una di queste domande:
- Che cosa vuoi ottenere di ancora più importante quando ti comporti in questo modo?
- Quali sono le ragioni per le quali ti comporti in questo modo?
- Per quale scopo scateni questi comportamenti?
Una volta ottenuto la risposta continua a porre questa domanda al tuo dialogo interno fino a che ottieni un valore.
Un valore è qualche cosa che per te, o per il tuo dialogo interno in questo caso, è importante.
Esempi di valore includono:
- libertà;
- sicurezza;
- famiglia;
- carriera;
- realizzazione;
- eccetera.
Attraverso questo processo non elimini il dialogo interno, allo stesso tempo, una volta identificato il valore, puoi decidere comportamenti alternativi che soddisfano l’intenzione positiva del tuo dialogo interno.
In questo modo, nel caso in cui i comportamenti che adotti soddisfano l’intenzione positiva del dialogo interno, questo è molto possibile che si quieterà.
Se questa strategia non porta ai risultati che desideri puoi scegliere altre strategie.
Scopriamole assieme.
Strategia 2 – Negoziazione
Una seconda strategia che puoi implementare è la negoziazione.
La negoziazione è un processo che sicuramente ti è famigliare.
Sono sicuro che nella tua vita ti è già capitato di negoziare con un’altra persona in modo da ottenere quello che vuoi.
In questo caso ti sarai accorto che la miglior soluzione, il miglior compromesso è che entrambi otteniate qualche cosa dalla negoziazione.
In altre parole la negoziazione deve essere win-win.
Così come è possibile farlo tra due persone è anche possibile farlo tra due parti.
Ossia te e la parte di te che scatena questo comportamento.
Per fare questa negoziazione ti serve sapere che cosa vuole ottenere la parte che scatena questi comportamenti.
Generalmente quello che vuole ottenere è la sua intenzione positiva.
Hai già scoperto poco fa come svolgere questo passo.
A questo punto hai più scelte a tua disposizione per negoziare.
Una scelta potrebbe essere quella di fare un chunking down dall’intenzione positiva per identificare i comportamenti che puoi attuare.
In questo modo ti assicuri di identificare dei comportamenti che sono in linea con questa intenzione positiva.
Un’altra strategia è quella di assegnare alla parte dei contesti in cui lei deve prendere il controllo della situazione e in altri contesti in cui tu devi prendere il controllo della situazione.
Con la promessa che nessuno dei due interferisca e ti provare questa soluzione nelle prossime due o quattro settimane.
Un’altra strategia è di assegnare un ruolo di controllo alla parte.
La parte è responsabile di controllare quello che fai, e d’interferire unicamente nel caso in cui quello che fai è in contrasto con l’intenzione positiva che vuole raggiungere.
Satregia 3 – Meta model
Il meta model, o in italiano meta modello, è uno strumento della PNL.
Questo strumento, fra le altre cose, permette tramite l’utilizzo di domande specifiche di mettere in dubbio quanto detto da una persona.
Come è possibile fare questo con una persona, è possibile farlo anche con il tuo dialogo interno.
I pattern del meta model sono più di una decina.
Conoscere questa strategia di permette di essere altamente flessibile in questo contesto comunicativo con il tuo dialogo interiore.
Le domande del meta model sono molto dirette, il segreto quindi, se vuoi mantenere una relazione positiva con il tuo dialogo interiore è di utilizzarlo con gentilezza e arte.
Vediamone un esempio sul fatto che il tuo dialogo interno ti dice per esempio “Non sei mai all’altezza“.
Le domande che potresti porre in questo caso possono essere per esempio:
- Mai mai?
- In che modo non sono mai all’altezza?
- Chi lo dice che non sono mai all’altezza?
- Non c’è davvero mai stata una volta in cui sono stato all’altezza?
- eccetera.
Attraverso queste domande vai a erodere piano piano la convinzione del tuo dialogo interno e, in questo modo, piano piano capisce il messaggio.
Strategia 4 – Aggiungi una parola magica al dialogo interno
Probabilmente avrai già sentito dire che la parola “ma” utilizzata all’interno di una frase, cancella quanto è stato detto in precedenza.
A ragione di questo motivo molti insegnanti di comunicazione ti dicono che questa parola va bandita dal tuo dizionario.
Ma non è così.
Il “ma” e parole simili possono essere utilizzate in comunicazione, se questo è fatto in maniera strategica.
Analizza ad esempio la seguente frase: “voglio candidarmi per quella fantastica posizione, ma ho paura di essere rigettato.
Quanto ti senti motivato dopo aver letto questa frase?
Probabilmente poco, perché la paura di essere rigettato è il focus della frase e tutto il resto viene cancellato.
Il contenuto della prima frase infatti è stato quasi completamente sovrascritto dalla seconda, o è passato in secondo piano.
Ora nota la frase pronunciata in questo modo: “ho paura di essere rigettato, ma voglio candidarmi per quella fantastica posizione.”
Questa frase formulata in questo modo è probabilmente più motivante della prima.
Così come il “ma”, ci sono altre parole che hanno questo potere di cancellare una parte della frase o di renderla meno rilevante.
Alcune di queste, come per esempio “ma”, “però” “ciononostante” “tuttavia”, possono essere utilizzate con il dialogo interno.
Altre invece come il “sebbene”, “anche se”, “malgrado”, risultano più difficili da utilizzare poiché devono essere posizionate all’inizio della frase, ossia prima che il dialogo interno parli.
Come utilizzare quindi queste parole?
Semplice, ogni qualvolta il tuo dialogo interno ti dice qualche cosa che non ti supporta, termina la frase aggiungendo una di queste parole e poi una frase utile.
Per esempio dopo la frase “non sono all’altezza” puoi aggiungere:
- ma farò il massimo per ottenere questa posizione;
- però ho dimostrato di essere determinato e quindi ce la faccio ad ottenere questa posizione;
- ciononostante con il mio impegno posso dimostrare il contrario;
- eccetera.
Ogniqualvolta che ti accorgi che il tuo dialogo interiore ti dice delle affermazioni depotenzianti, continua la una di queste parole in modo da assegnarle un risvolto positivo.
Strategia 5 – Modifica le submodalità
Complimenti per essere arrivato fino a qui.
Per premiare la tua costanza e il tuo interesse ti indicherò la strategia più semplice e migliore per lavorare sul tuo dialogo interno.
In precedenza ti ho spiegato che le qualità del tuo dialogo interno si chiamano submodalità.
Ti ho inoltre detto che le submodalità assegnano il significato alla realtà e che modificandole più modificare il significato che hai attribuito alla tua realtà.
Ora le submodalità del tuo dialogo interno sono:
- volume della voce: basso, medio, alto;
- tono della voce: basso, medio, alto;
- velocità del discorso: lenta, media, veloce;
- posizione della voce: interna o esterna. Se interna nella mente, nel petto, altrove. Se esterna a destra, a sinistra, eccetera;
- distanza: vicina, media distanza, lontana;
- direzione della voce: da sinistra verso destra, da destra verso sinistra, da di fronte verso il centro, eccetera;
- numero di voci: una, due, tre, eccetera.
Qualsiasi cambiamento effettui su queste submodalità modifica il significato che attribuisci a questo dialogo interno.
Alcuni di questi cambiamenti porteranno effetti positivi, altri invece meno positivi.
L’arte è quindi quella d’identificare le strategie corrette di modifica delle submodalità.
Alcune di queste strategie sono molto semplici, basta procedere a tentativi e notare quale modifica apporta il risultato che desideri.
La strategia più efficace invece si chiama map across.
Questa strategia è più laboriosa, ma ti permette di modificare il tuo dialogo interno in linea con un obiettivo specifico.
Per esempio se vuoi che il tuo dialogo interiore parli come un bugiardo, quindi come una persona alla quale non crederesti mai, puoi assegnargli queste submodalità.
In questo modo qualsiasi cosa ti dirà, per te sarà insignificante, tanto sai che sta mentendo.
Prova subito la modifica delle submodalità del tuo dialogo interno e dimmi come ha migliorato la tua situazione commentando l’articolo o lasciando un post nel PNL Coaching Club, il mio gruppo Facebook nel quale condivido ulteriori informazioni sulla PNL.
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Ciao e fa’ la differenza che fa la differenza.
Simone