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Cosa è il coaching: Chiariamolo assieme e scopriamo chi è e cosa fa un coach!

Cosa è il coaching - PNL main

Coach, coaching, coaching PNL, business coaching, sport coaching, mental coaching… ma cosa è il coaching?

Tutti ne parlano, e quindi di che cosa si tratta esattamente?

Lascia che ti spieghi.

Chi è un coach?

Per spiegarti cosa è il coaching vediamo di fare prima qualche chiarimento.

Iniziamo quindi dalla prima domanda: “Chi è un coach?

Per rispondere a questa domanda potrei risponderti con uno dei presupposti della PNL: “La mappa non è il territorio”.

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Ora andiamo avanti,

Dicevamo, la mappa non è il territorio.

Infatti per alcune persone il coach è quella figura professionale che è responsabile di allenare sotto uno o più punti di vista un atleta.

Appartengono per esempio a questa categoria, i professionisti che sono responsabili della preparazione tecnica dei giocatori di una squadra di basket oppure chi si occupa della preparazione fisica dei giocatori di una squadra di hockey.

Cosa è il coaching - PNL sportQueste figure professionali hanno, generalmente, un passato da giocatori professionisti nell’attività sportiva di cui si occupano.

Per altre persone invece il coach è una persona che ha una determinata competenza in un ambito specifico e ti offre tutte le sue conoscenze dicendoti esattamente che cosa fare.

Appartengono per esempio a questa categoria, i professionisti che ti dicono come ristrutturare il tuo business in modo da poter lanciare la tua azienda online.

Oppure appartengono a questa categoria quei professionisti che si occupano di alimentazione e ti dicono cosa mangiare, quanto mangiare e addirittura ti preparano le ricette che secondo le loro conoscenze sono migliori per te.

Altri ancora credono che il coach sia quella figura professionale che, attraverso l’uso quasi esclusivo di domande, guida il cliente a raggiungere i suoi obiettivi.

Questi obiettivi possono essere di vario genere e includono fra le altre cose:

  • obiettivi finanziari;
  • obiettivi relazionali;
  • la risoluzione di conflitti interni, ossia con se stessi, ed esterni, ossia con gli altri;
  • l’eliminazione di emozioni negative;
  • obiettivi di carriera;
  • eccetera.

Fanno parte di questa categoria quelle figure professionali che utilizzano le domande di coaching per supportare il loro cliente.

Queste persone non per forza hanno una conoscenza specifica dell’ambito professionale in cui il cliente vuole raggiungere l’obiettivo.

Ma allora, quali di queste figure professionali sono dei coach?

Scopriamolo assieme e per farlo iniziamo a rispondere alla domanda “che cosa è il coaching”.

Che cosa è il coaching?

Per rispondere alla domanda che cosa è il coaching è necessario iniziare dalla definizione stessa di coaching.

Definizione di coaching

Per fare questo utilizzerò la definizione di coaching presente sul sito dell’International Coach Federation (ICF).

ICF è la principale organizzazione mondiale dedicata alla promozione della professione del coaching.

L’organizzazione promuove il coaching attraverso la definizione di alti standard, l’erogazione di una certificazione indipendente e la costruzione di una rete mondiale di professionisti di coaching formati.

La definizione di coaching presente sul sito ICF è la seguente:

ICF definisce il coaching come una partnership con i clienti in un processo creativo e di stimolo della riflessione che inspira i clienti a massimizzare il loro potenziale personale e professionale.”

Da questa definizione, che ho tradotto direttamente dalla versione inglese, emergono tre aspetti fondamentali relativi al coaching:

  1. partnership con il cliente;
  2. processo creativo e di stimolo della riflessione;
  3. massimizzare il potenziale personale e professionale.

Per spiegare che cosa è il coaching, voglio mettere l’accento sulla frase processo creativo e di stimolo della riflessione.

Il coaching è quindi un processo creativo e di stimolo della riflessione.

Questo processo è ottenuto, nella maggior parte dei casi, attraverso le domande di coaching che non impongono il contenuto.

È proprio questa la differenza che fa la differenza.

Questo concetto di processo creativo e di stimolo della riflessione è spesso tralasciato da alcune figure professionali che citavo in precedenza.

Ed è proprio a ragione di questo motivo che queste figure professionali non sono dei coach o, per lo meno, non lo sono relativamente alla definizione di coaching proposta da ICF.

Questi professionisti sono più dei mentori, dei consulenti o degli advisor.

L’attività di coaching, dal punto di vista di ICF, è quindi svolta dalle persone che, per supportare il proprio cliente a massimizzare i loro risultati, utilizzano in prevalenza domande di coaching prive d’imposizione di contenuto.

Inoltre, in generale, il coach si astiene in maniera più assoluta dal dare consigli al proprio cliente su che cosa deve fare per raggiungere i suoi obiettivi.

Cosa è il coaching PNL

Ora che hai capito che cosa è il coaching, voglio fare un passo ulteriore e analizzare cosa è il coaching PNL.

Voglio analizzare con te se un coach che utilizza la PNL sottostà alla definizione dell’ICF.

Per fare questo ho recuperato la definizione di coaching scritta nell’Enciclopedia della Programmazione Neuro Linguistica sistemica e Nuovo Codice PNL e l’ho tradotta in questo modo:

Cosa è il coaching - PNL performanceIl coaching è il processo di aiutare una persona nel compiere performance all’apice delle sue abilità.

Esso comporta la sollecitazione delle forze del cliente aiutandolo a superare resistenze interne, interferenze e a lavorare come parte di un team. […]

Gli strumenti della PNL sono unici nel promuovere l’efficacia del coaching.

Il focus della PNL sulla definizione degli obiettivi ben formati, il modellamento delle persone eccezionali e la sua abilità nel promuovere l’eccellenza fanno della PNL una delle più importanti e potenti risorse per coach. […]

Il coaching promuove la consapevolezza delle proprie risorse e delle proprie abilità.

Si focalizza sul cambiamento generativo concentrandosi sul rafforzamento dei valori e dell’identità, portando alla realizzazione dei sogni e degli obiettivi.”

A mio modo di vedere questa definizione distingue in maniera chiara il coaching dalla PNL.

Infatti, indica che la PNL è una delle risorse per il coaching e i suoi strumenti sono unici nel promuoverne l’efficacia, allo stesso tempo la PNL non è coaching o per lo meno non sempre.

Consideriamo per un momento la PNL come un insieme di risorse per il coaching, per intenderci i pattern e i modelli PNL,

Alcune di questi pattern e modelli sono allineati alla definizione di coaching ICF.

Fra questi troviamo per esempio:

  1. il Meta Model;
  2. lo SCORE Model;
  3. le posizioni percettive;
  4. eccetera.

Questi pattern e modelli sono in linea con la definizione di ICF, in quanto sono un processo creativo e di stimolo della riflessione che inspira i clienti a massimizzare il loro potenziale personale e professionale.

Altri pattern e modelli invece non sono allineate a questa definizione dell’ICF.

Fra questi troviamo per esempio:

  1. il Milton Model;
  2. lo Swish;
  3. il cerchio dell’eccellenza;
  4. eccetera.

Questi pattern e modelli sono sì dei processi creativi, allo stesso tempo non stimolano la riflessione o, per lo meno, non lo fanno con la stessa profondità delle domande di coaching.

Inoltre queste tecniche a volte “peccano” d’imposizione di contenuto.

Il coach PNL quindi non sempre può considerarsi un coach secondo la definizione di coaching ICF, anche se gli strumenti che utilizza hanno lo scopo di massimizzare il potenziale del cliente.

Standard etici e regole di comportamento del coaching

Ora, indipendentemente da che tipo di figura professionale ti reputi (coach, mentore, consulente) e a quale definizione di coaching ti attieni, c’è una cosa che è molto più importante: gli standard etici e le regole di comportamento.

Sono sicuro che, sia che sei un coach, un mentore, o qualsiasi altra figura professionale che aiuta le persone a massimizzare il loro potenziale, hai un’intenzione positiva per il tuo cliente.

Se la tua intenzione è puramente finanziaria … beh ti lascio immaginare cosa penso.

Se vuoi svolgere una di queste professioni quindi ti consiglio fortemente di avvalerti di standard etici e di comportamento.

Ad oggi non ho ancora trovato degli standard etici e delle regole di comportamento specifici per il coach PNL.

A ragione di questo motivo io mi attengo al codice di condotta dell’ICF.

Per una versione sempre aggiornata del Codice di condotta ICF, ecco il link al sito ufficiale: https://www.coachfederation.it/codice-di-condotta-icf-code-of-ethics.

Per permetterti di avere un’idea relativa ad alcuni degli standard etici e regole di comportamento che utilizzo durante la relazione coach-cliente ti propongo di seguito alcuni esempi.

Salute del cliente

Il ruolo del coach è quello di creare una partnership con il cliente volta a massimizzare il suo potenziale personale e professionale.

Il coach, a meno che non abbia una formazione medica, non è autorizzato a rilasciare pareri medici e a prescrivere o suggerire medicinali.

È dovere del coach, nel limite di quanto ci si possa aspettare da una persona senza nessuna formazione medica specifica, riconoscere stati di salute, fisica o mentale, che devono essere sottoposti all’attenzione di medici professionisti e per i quali il coach non è competente.

Il coach deve, qualora necessario, consigliare al cliente di avvalersi di un aiuto medico professionale e qualificato nel caso in cui lo stato di salute lo richieda.

Inoltre, quando lavori con clienti che sono in cura medica, ti consiglio fortemente di ottenere uno scarico medico prima di lavorare con il cliente.

Personalmente richiedo sempre uno scarico medico quando una persona vuole il mio supporto e, allo stesso tempo, soffre per esempio di depressione clinica, ansia cronica, dolore, eccetera.

Contatto fisico

Come coach è importante fissare barriere appropriate e chiare riguardo al contatto fisico con il proprio cliente.

Queste barriere devono essere definite in linea con la cultura del cliente e nel totale rispetto della relazione coach-cliente.

In alcune situazioni, in particolare per chi pratica coaching PNL o ipnosi, il contatto fisico coach-cliente è indispensabile per svolgere una determinata tecnica.

Ogni volta che il contatto fisico è richiesto, per esempio durante l’esecuzione di specifiche tecniche di PNL, il coach deve chiedere il permesso al cliente e calibrare la sua reazione sia del linguaggio verbale sia del linguaggio para e non verbale.

In caso di contrasti tra questi linguaggi è necessario chiarire ulteriormente con il cliente questo aspetto.

Inoltre, è necessario trovare il luogo più opportuno dove il contatto fisico coach-cliente può avvenire.

Confidenzialità

Cosa è il coaching - PNL confidenzialitàIl coach riconosce l’importanza della privacy e della sfera personale del cliente.

Egli è responsabile di gestire le informazioni e i dati ottenuti dal cliente con il massimo livello di confidenzialità possibile.

Il coach s’impegna a non condividere i dati e le informazioni del cliente con altre persone a meno che questo non venga espressamente richiesto dal cliente o dalla legge.

Conflitti d’interesse

Il coach s’impegna a evitare ogni conflitto d’interesse realmente esistente o potenziale.

Egli s’impegna altresì a non accettare nessun vantaggio personale, professionale o monetario che non sia parte della compensazione prevista dal contratto coach-cliente.

Imposizione di contenuto

Durante il coaching il coach deve astenersi, per quanto sia possibile, dall’imposizione di contenuto.

Imporre il contenuto significa sia utilizzare domande leading, ossia domande che guidano il cliente in una determinata direzione, sia inserire elementi nella mappa del mondo del cliente.

Vediamo due esempi per capire meglio questi concetti:

Domande che guidano il cliente

Supponiamo che il tuo cliente abbia un problema con il suo capo e venga da te per risolvere la situazione.

Una domanda leading potrebbe essere la seguente:

  • Coach: Quando ne parli con le risorse umane?

Questa domanda guida il cliente nella direzione del parlare con le risorse umane del suo problema.

Una domanda più appropriata potrebbe essere:

  • Coach: Con chi ne potresti parlare?

In questo caso il cliente è libero di scegliere con chi parlarne.

Inserire elementi nella mappa del cliente

Alcune tecniche di PNL ti chiederanno di guidare il cliente a svolgere delle visualizzazioni guidate o a parlare di eventi passati, presenti e futuri che il cliente sta immaginando.

Anche in questi casi non devi imporre il contenuto attraverso le domande.

Supponiamo che il cliente ti stia descrivendo un evento che sta immaginando nel futuro e tu necessiti di capire di più in merito a questa situazione.

Una domanda che potrebbe imporre il contenuto è:

  • Coach: Chi c’è con te?

Questa domanda presuppone che qualcuno sia con il cliente e la mente di quest’ultimo è quindi spinta a identificare chi è presente nella situazione, anche se nella situazione non c’è nessuno.

Una domanda più adatta potrebbe essere:

  • Coach: Sei solo o c’è qualcun altro con te?

In questo caso il cliente è libero di descrivere la situazione che è presente nella sua mente.

Conclusione

Sono sicuro che hai potuto imparare molte cose per ridurre le incertezze relative a che cosa è il coaching, chi è un coach e chi non lo è.

Qualsiasi cosa fai, ricordati sempre di rispettare il tuo cliente e d’implementare validi standard etici e regole di comportamento che proteggono sia te che il tuo cliente.

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Ciao e fa’ la differenza che fa la differenza.

Simone

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