Nella programmazione neuro linguistica (PNL) l’ancoraggio è una tecnica per stabilizzare uno stato.
La tecnica è basata sul concetto di stimolo-risposta o comportamento condizionato.
La stabilizzazione è ottenuta tramite l’associazione dello stato a un trigger, o in italiano a un detonatore o grilletto.
L’associazione permette di poter scatenare a comando lo stato ancorato e di conseguenza di accedere a questo specifico stato ogni volta che lo si desidera.
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La storia dell’ancoraggio
La storia dell’ancoraggio è caratterizzata da 5 nomi importanti nell’ambito del comportamento condizionato e della terapia.
Consociamoli assieme.
Edwin B. Twitmeyer
I primi studi riguardanti l’ancoraggio o, come veniva chiamato a quel tempo, riflesso condizionato, risalgono all’inizio del ‘900.
Edwin B. Twitmyer stava studiando il riflesso patellare, ossia la risposta automatica di estensione della gamba nel momento in cui l’area sotto il ginocchio è stimolata con una percussione.
Ogni volta che Edwin B. Twitmyer percuoteva la gamba del soggetto studiato, egli suonava una campanella.
Come spesso accade nella ricerca scientifica, la scoperta del riflesso condizionato fu totalmente casuale.
Un giorno Edwin B. Twitmyer suonò involontariamente la campanella e, a sorpresa dello scienziato, la gamba del soggetto studiato si estese automaticamente senza che questa fosse stata stimolata.
Sfortunatamente la scoperta fu ignorata dagli scienziati di quel tempo.
Ivan Pavlov
Grazie al fatto che la scoperta di Edwin B. Twitmyer fu ignorata, oggi si attribuisce la scoperta del riflesso condizionato a Ivan Pavlov.
Nel 1904 Ivan Pavlov scoprì che i comportamenti del suo cane, nello specifico la sua salivazione e alcuni altri comportamenti, potevano essere generati a comando.
L’unica condizione era che questi comportamenti venissero propriamente associati a un trigger, in questo caso il suono di un campanello.
Ivan Pavlov suonava il campanello ogni volta che dava da mangiare al suo cane, immediatamente dopo il suono lo scienziato gli mostrava il cibo.
Il cane, non appena vedeva il cibo, iniziava a salivare.
Ivan Pavlov ripeté questo procedimento numerose volte, finché il suono del campanello fu completamente associato al cibo.
A questo punto levò il cibo dal processo e notò che ogni volta che suonava il campanello, il cane salivava.
Lo studio di Ivan Pavlov permise di dedurre che è possibile associare una risposta comportamentale a un trigger e di richiamarla a comando.
Milton H. Erickson, Richard Bandler e John Grinder
L’utilizzo dell’ancoraggio in ambito terapeutico fu portato alla luce da Richard Bandler e John Grinder.
Nel corso dei loro studi, in particolare durante le fasi di modellamento di Milton H. Erickson, si accorsero che l’ipnoterpista aveva la straordinaria abilità di creare cambiamenti nello stato dei suoi clienti attraverso l’uso di ancore uditive.
Milton H. Erickson infatti, era abilissimo ad identificare gli stati di trance dei suoi clienti.
Ogni volta che li notava li associava a una frase o a una parola pronunciata con un tono di voce molto particolare, creando così il trigger dell’ancora.
Egli ripeteva poi il trigger per aumentare lo stato di trance del cliente e per poter in seguito eseguire interventi terapeutici.
La tecnica dell’ancoraggio fu così modellata da Richard Bandler e John Grinder.
La tecnica fu resa di pubblico dominio per la prima volta nel 1979 nel libro “Frogs into Princes: Neuro Linguistic Programming”.
In italiano il libro è intitolato la metamorfosi terapeutica – Principi di programmazione neuro linguistica.
L’evoluzione dell’ancoraggio
In seguito alla scoperta di Richard Bandler e John Grinder l’ancoraggio iniziò a diffondersi, dapprima in ambito terapeutico e poi anche in altri ambienti.
Oggi la tecnica è utilizzata nel public speaking, nella vendita, nella formazione, nella seduzione e in molteplici altri ambiti sia professionali che personali.
Ecco di seguito alcuni esempi di come l’ancoraggio può essere utilizzato:
- uno studente ancora lo stato di calma per richiamarlo durante l’esame orale di matematica;
- un professionista del settore bancario ancora lo stato di sicurezza in se stesso per scatenarlo durante una riunione di lavoro;
- un calciatore ancora lo stato di coraggio in modo da poterlo richiamare prima di calciare un calcio di rigore;
- il comico ancora una risata al pubblico in sala in modo da ri-scatenarla ogni volta che vuole;
- il venditore ancora la sensazione di piacere su un cliente per poterla richiamare nel momento dell’offerta del prodotto;
- un formatore ancora lo stato di curiosità e lo scatena ogni volta che deve spiegare un concetto teorico;
- eccetera.
Le tecniche dell’ancoraggio
Il diffondersi della tecnica dell’ancoraggio permise lo sviluppo di numerose altre tecniche derivanti dalla stessa.
Oggi le più conosciute e diffuse sono:
- l’ancoraggio, per scatenare a comando uno stato desiderato;
- l’ancora accatastata, per fare in modo che lo stato scatenato sia potente;
- il collasso delle ancore, per eliminare stati indesiderati;
- l’ancora a scorrimento o scivolata, per controllare l’intensità dello stato desiderato;
- l’ancora concatenata, per collegare uno stato indesiderato ad un desiderato in modo che ogni volta il primo si manifesta, automaticamente viene percepito il secondo;
- il cerchio dell’eccellenza, per scatenare a comando una serie di stati desiderati.
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Simone